Il riciclo della plastica. Circular Economy. Tracciabilità.

09 June 2021

L’esperienza al servizio delle aziende che vogliono affrontare il concetto di sostenibilità.

La mia esperienza nel riciclo è argomento di indubbio interesse in ambito consulenziale perchè nasce dall’avere vissuto in prima persona sia la tecnologia sia i vari ambiti applicativi.

Negli anni 90 in Australia ho partecipato al progetto per i primi sistemi di lavaggio ed estrusione pellets bottle-to-bottle forniti a Coca-Cola.

Poi sono arrivati i primi ‘mal di testa’ di processo del sorting automatizzato e le richieste di abbassamento al minimo dei consumi dei detergenti nei lavaggi.

Come non ricordarsi i viaggi ad istruire i trasformatori giapponesi con il mitico Dott. Sereni spiegando che della plastica, come in cucina per il maiale, non si butta via nulla! E in contemporanea i primi contatti con gli estrusori bivite ad alto vuoto con tecnologia Toshiba e JSW.

Nel decennio 1995 – 2005 il boom delle “macchine in line” con scarto integrato delle isole di lavoro, super produttive, per contenitori monouso termoformati. Riciclo immediato!

Dagli anni 2000 gli incontri con players Europei accompagnato dal “genio” Venegoni per spingerli ad utilizzare in maniera più semplice, senza pre-trattamenti, l’R-PET finalmente a disposizione del food packaging dal post-consumo.

Negli ultimi anni le discussioni con i tecnici tedeschi sulle nuove tecnologie cascata di upcycling e le relazioni agli imprenditori italiani di come si sarebbe mosso il business dell’estrusione nobile degli scarti. Un’industria che dal 2018 si sta accorgendo della nobiltà della plastica di seconda vita.

E ancora nell’ultimo decennio la conoscenza approfondita, in termini di processi e performance dei materiali, dei materiali Bio soprattutto in USA Natureworks e in Italia Novamont e Cossa Polimeri.

Ma soprattutto l’attività di marketing di prodotto (vera promozione attiva) a supporto delle aziende che dal 2018 avrebbero dovuto affrontare il nuovo scenario previsto dalla neo approvata legislazione Europea della Circular Economy per controbattere all’attacco indiscriminato alla plastica (fortunatamente rigettato proprio dalla presa di coscienza di quanto, nella pandemia, sia stata fondamentale la plastica per i “sanitary apparels”).

Tre gli obiettivi consulenziali nell’area della Sostenibilità.

  1. Guidare gli investitori a guardare sempre alla Circular Economy come una “plus valenza”, soprattutto nella scelta degli asset industriali del futuro a supporto di un uso esteso dei riciclati in linea e, parallelamente, nel non lasciarsi scappare le opportunità che arrivano dai materiali Bio.
  2. Supportare in maniera competente e concreta la tracciabilità digitale al servizio della Circular Economy certificata attraverso la promozione del consorzio R-Cycle.
  3. Far comprendere, soprattutto agli investitori, i vantaggi nell’avere un partner competente a 360° sulle attuali questioni di sostenibilità, che abbia alle spalle tutti quei valori tecnologici sopra menzionati che ne fanno un partner non solo qualificato ma unico, nel poter alzare il livello tecnologico delle proprie aspettative e dei reali risultati da raggiungere.

Porto in dote una super dose di energia empatica che mi permette di sedermi ad ascoltare non solo grossi imprenditori e manager, ma anche i responsabili tecnici e di produzione - che fortunatamente ho conosciuto a livello italiano ed europeo -, unitamente ad un bagaglio unico di competenze estese acquisite nel packaging e converting.